In un panorama energetico globale in costante mutamento, il pellet emerge nel 2023 non solo come una fonte energetica vantaggiosa dal punto di vista economico, ma anche come la scelta ideale per chi tiene all’ambiente.
Ma perché, anche di fronte alle sfide, il pellet si consolida come la scelta verde ed economica per l’anno in corso? Scopriamolo.
La soluzione al caro pellet: Mantenere la calma!
Negli ultimi anni, l’industria energetica ha attraversato periodi di significative fluttuazioni di prezzo.
La sorpresa del 2022, con il pellet che raggiungeva i 12€ al sacchetto, ha destato preoccupazione tra molti consumatori. Tuttavia, le decisioni affrettate, basate sulla reazione emotiva del momento, raramente si rivelano sagge.
Prima di trarre conclusioni affrettate, è essenziale analizzare l’intero panorama energetico. Se confrontiamo il pellet con altre fonti energetiche, vediamo che rimane una scelta economicamente ed ecologicamente sensata.
Andamento dei prezzi nel 2023: Un respiro di sollievo
Le sorprese, nel mondo dell’energia, sono all’ordine del giorno. Tuttavia, il 2023 sembra aver portato con sé notizie positive per i consumatori di pellet.
Infatti, grazie all’intervento Statale, si è avuta una riduzione dell’IVA sul pellet, portandola dal 22% al 10%, un segnale chiaro del riconoscimento della sua importanza come risorsa energetica.
E sebbene nel 2022 il prezzo del pellet avesse destato preoccupazioni, altri combustibili, come il gas, hanno registrato variazioni ancor più significative. Per esempio, mentre il metano ha subito incrementi di prezzo notevoli, il pellet ha mantenuto un vantaggio costante, offrendo risparmi fino al 56%.
Questo è quanto facilmente riscontrabile nel grafico dell’AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali)

Andamento del costo dell’energia primaria (fonte AIEL)
Il confronto tra i costi dell’energia primaria
Nell’analizzare la convenienza del pellet, è essenziale guardare oltre il singolo prezzo. Si potrebbe, infatti, pensare che il pellet non sia più così conveniente, ma confrontando l’andamento dei prezzi del gas e dell’elettricità, la situazione cambia.
Attualmente, il prezzo di un sacchetto di pellet da 15kg si aggira sui 6€ offrendo un risparmio rispetto al metano del 42%, rispetto al gasolio del 47% e rispetto al GPL del 56%.
L’incertezza degli aumenti delle tariffe energetiche è una costante, ma con il pellet c’è la possibilità di fare una scorta e di “bloccare” un prezzo per un certo periodo. Questa strategia di acquisto permette una maggiore prevedibilità delle spese energetiche.
Ma non è solo una questione di cifre; il pellet, pur essendo economico, ha anche un impatto ambientale positivo rispetto ad altre fonti energetiche.
Pellet: l’opzione ecologica per eccellenza
Oltre alla sua convenienza, il pellet brilla anche nel panorama delle energie rinnovabili.
Il pellet, essendo un prodotto naturale, contribuisce attivamente a ridurre l’impronta di carbonio.
La sua produzione emette significativamente meno CO² rispetto alle fonti fossili, rendendo ogni sacchetto acquistato un piccolo passo verso un futuro più sostenibile.
Usando pellet, un prodotto naturale, contribuisci attivamente alla riduzione delle emissioni nocive.
Per dare una prospettiva, mentre un MWh prodotto dal metano emette 250kG di CO², lo stesso MWh prodotto dal pellet ne emette solo 30kG. E’ evidente quindi come la scelta del pellet si traduca in un impatto ambientale notevolmente inferiore.
Conclusione
Nella ricerca di soluzioni energetiche per il futuro, è fondamentale trovare un equilibrio tra risparmio economico e responsabilità ecologica. E, almeno per il 2023, sembra che il pellet sia la risposta a questa esigenza, consolidando la sua posizione come scelta verde ed economica per eccellenza.
Scegliendo il pellet, non solo garantisci un ambiente interno confortevole, ma anche un esterno più pulito e verde.
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Nota sull’autore
Esperto in efficienza energetica con Master in fumisti per impianti di sistemi a biomassa.
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